Salute mentale: lotta allo stigma, strategie di prevenzione e corretta informazione per un’adeguata presa in carico dei pazienti
Secondo l’ultimo Rapporto sulla salute mentale del Ministero della Salute, nel 2021 si è registrato un +6,9% di persone assistite per problemi di salute mentale rispetto all’anno precedente, di cui oltre la metà donne. L’emergenza da Covid-19 ha causato un aumento significativo di disturbi mentali, soprattutto tra i più giovani. Prof. Andrea Fiorillo: “Ancora oggi non si dà il giusto risalto a queste patologie. Dobbiamo far capire la gravità, la possibilità di cura e guarigione, il livello di coinvolgimento familiare, l’impatto sociale di questi disturbi”.
Porre il focus su tematiche attuali della pratica psichiatrica soprattutto nei giovani, per favorire un percorso di sensibilizzazione delle Istituzioni e dei cittadini sulle tematiche relative alla salute mentale. E ancora: affrontare il ruolo della società sui disturbi mentali, la prevenzione del suicidio e l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica, l’utilizzo delle nuove sostanze d’abuso e l’effetto delle nuove tecnologie e dei traumi sul benessere mentale.
Questi i temi discussi oggi presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica in occasione del convegno “La Salute mentale al centro delle politiche sanitarie”, che ha permesso un confronto tra i principali esperti della Psichiatria Italiana e le Istituzioni. L’incontro è stato organizzato con il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria Sociale e della Società Italiana di Psichiatria – Sezione Lazio e con il contributo non condizionante di Angelini Pharma.
Con un esordio compreso solitamente tra i 15 e i 35 anni e purtroppo sempre più precoce, con tassi di incidenza quasi raddoppiati in Italia negli ultimi anni anche a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, i disturbi mentali rappresentano una tematica da affrontare combattendo lo stigma che permea ancora queste patologie e migliorando la presa in carico dei pazienti, spesso non adeguata per problematiche legate a un percorso diagnostico terapeutico non corretto e per mancanza di risorse sanitarie.
Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, nel 2021 si è registrato un incremento del 6,9% delle persone assistite per problemi di salute mentale rispetto al 2020, di cui oltre la metà (53,6%) di sesso femminile, con un numero di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche pari al 3,3% del numero totale di accessi a livello nazionale.[1]
Insieme alla depressione, le patologie più ricorrenti sono i disturbi bipolari e d’ansia e la schizofrenia. Mentre i disturbi della personalità, da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono più comuni tra gli uomini, quelli nevrotici, dell’umore e ansiosi sono una problematica prettamente femminile.
Ma quali sono le principali criticità che ostacolano ancora oggi una corretta presa in carico delle persone affette da disturbi mentali?
“Le criticità sono tante, ma forse una delle più importanti è che ancora oggi non si dà il giusto risalto a queste patologie. Dobbiamo forse ancora far capire la gravità di questi disturbi, la possibilità di cura e guarigione, il livello di coinvolgimento familiare, l’impatto sociale che hanno. Si tratta di malattie, quelle mentali, che se prese in tempo e trattate in maniera adeguata sono assolutamente curabili”, dichiara Andrea Fiorillo, professore dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli e Presidente della Società Italiana Psichiatria Sociale.
La conoscenza e la corretta informazione sono, quindi, strumenti indispensabili per superare lo stigma che ancora oggi accompagna le persone con disturbi mentali e per favorire un percorso di sensibilizzazione su queste problematiche allo scopo non soltanto di prevenirle, giocando d’anticipo, ma mirando al contempo anche a una riorganizzazione puntuale e appropriata dell’assistenza sanitaria.
“Nell’epoca in cui viviamo non possiamo trascurare l’effetto che i traumi, grandi o piccoli che siano, hanno sulla salute mentale della popolazione generale. Siamo appena usciti da una pandemia globale; ci siamo ritrovati in una guerra; c’è il rischio costante di terremoti e altre catastrofi naturali. Per non parlare dell’effetto della povertà, dell’inquinamento, delle disparità sociali sulla salute mentale. Dobbiamo cercare di tutelare la salute mentale della popolazione, possibilmente con strategie di prevenzione a livello globale. Sono questi i cosiddetti determinanti sociali della salute, sia fisica che mentale, che, come società civile, non possiamo più ignorare. Credo che le Istituzioni, il mondo politico, l’Accademia, il mondo scientifico e quello medico hanno oggi un’opportunità unica: quella di unirsi nello sforzo collettivo di migliorare la salute, sia fisica che mentale, di tutti, dei nostri familiari, dei nostri concittadini, dei nostri figli e dei nostri nipoti”, conclude Fiorillo.
Photo: fonte ufficio stampa