Presentati 3 emendamenti alla Legge di Bilancio per estendere lo screening su Epatite C

Gli emendamenti alla Legge di Bilancio, chiedono l’estensione dello screening ai nati tra il 1948 e il 1968, per gli anni 2023 e 2024.

ACE – Alleanza Contro le Epatiti: ottenuta la proroga di validità delle risorse al 2023, ora è urgente ampliare la fascia d’età della popolazione generale da screenare. Con i parlamentari della Nuova Legislatura c’è convergenza d’intenti.

I recenti traguardi di ACE e i nuovi obiettivi per il raggiungimento del target fissato dall’OMS: ovvero l’eliminazione del virus HCV entro il 2030, sono stati i temi condivisi oggi con alcuni parlamentari della XIX Legislatura in occasione di un incontro organizzato da MAPCOM Consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead Sciences.

Per il Direttivo ACE-Alleanza Contro le Epatiti è imprescindibile tornare a focalizzarsi sul proseguimento dell’attività di screening, da una parte, grazie alla proroga della validità dei fondi stanziati a dicembre 2023, e dall’altra, attraverso l’allargamento della fascia d’età della popolazione da screenare.

Sono questi alcuni dei temi caldi discussi oggi nel corso di un primo incontro tra ACE e alcuni parlamentari attivi in sanità, tra cui alcuni tra i firmatari dei tre emendamenti alla Legge di Bilancio. ACE – Alleanza Contro le Epatiti chiede un impegno concreto, attivo e focalizzato sull’obiettivo dell’eradicazione e la politica italiana pare rispondere alla sollecitazione.

L’Italia fino ad oggi ha compiuto molti passi per l’eradicazione del virus dell’Epatite C e in effetti sono guariti centinaia di migliaia di pazienti – ha ricordato l’ On. Gian Antonio Girelli, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati.Tuttavia, permangono ancora delle stime di “sommerso” rilevanti che richiedono un intervento urgente. Per questa ragione ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio che richiede l’estensione dello screening anche a coloro che sono nati tra il 1948 e il 1968; in questo modo sarà possibile intercettare molti soggetti positivi che ancora non sanno di esserlo. In un momento così cruciale, ci auguriamo che anche i colleghi parlamentari di altre forze politiche possano convergere su questa necessità di salute pubblica. Temi tanto delicati ed importanti devono trovare un momento di seria riflessione e concretezza normativa. La speranza è vedere l’emendamento approvato, ma in ogni caso è una battaglia che andrà sostenuta e risolta in modo definitivo”.

“La pandemia ha messo in serio rischio il raggiungimento dell’obiettivo di eradicazione del virus dell’HCV fissato al 2030 dall’OMS. Ora è necessario recuperare tutto il tempo perso e proprio per questo ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per chiedere l’estensione della fascia di età della popolazione da sottoporre a screening per Epatite C. – ha chiarito l’On. Marianna Ricciardi, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei DeputatiL’auspicio è che l’emendamento venga accolto considerando che si tratta di un tema molto rilevante che riguarda la salute di moltissimi cittadini”.

“La tematica delle epatiti virali riguarda uno dei capitoli più importanti della sanità – ha concluso l’On. Gilda Sportiello, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati – che è quello della prevenzione. Questo tema con la pandemia ha assunto una rilevanza significativa e ritengo debba essere una grande sfida del futuro. Oggi abbiamo risorse finanziare a disposizione e l’impegno che tutti dobbiamo assumere è che queste risorse possano essere investite per dare ulteriore impulso ad attività come lo screening per l’Epatite C. L’emendamento che ho presentato ha l’obiettivo di rendere ancora più strutturale la campagna e favorire una rapida presa in carico dei  pazienti positivi anche ampliando le fasce d’età della popolazione sottoposta a screening ”.

In Italia si stimano almeno 200mila persone che non sanno di avere l’Epatite cronica. Si tratta di quel “sommerso” che fa sì che queste persone possano avere in un futuro, più o meno prossimo, l’evoluzione della malattia. Per questa ragione Alleanza Contro le Epatiti da tempo sta ribadendo la necessità di ampliare la platea da sottoporre agli appositi screening.

La scelta di testare e sottoporre a screening le persone nate nel periodo compreso tra il 1969 e il 1989 – ha osservato il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF e Professore di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas Universitynasceva dalla considerazione che all’interno di questa fascia di popolazione ci fossero le persone a maggior rischio di trasmettere l’infezione. Sappiamo, però, che la popolazione nata prima del1969 probabilmente è quella in cui c’è una maggiore prevalenza dell’infezione. Non solo, in questa fascia di popolazione esiste la maggior parte del sommerso. Questo vuol dire che, se vogliamo raggiungere l’obiettivo di eradicazione del virus, è fondamentale allargare gli screening anche alle persone più anziane”.

L’epatite C è una malattia subdola – ha aggiunto il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) – che impiega anni per dare quel quadro clinico che rende evidente la malattia anche agli occhi del paziente. Quindi per prevenire tutto questo, bisogna fare gli screening, perché arrivare prima alla diagnosi consente a queste persone non solo di non evolvere nella malattia, ma di guarire e soprattutto di non trasmettere l’infezione. Occorre, pertanto, puntare su uno screening più strutturato e non limitato solamente a chi è nato tra il 1969 e il 1989. È necessario ora procedere con le classi più anziane, a partire dai nati del 1948. Si può fare gradualmente, ma è diventato assolutamente imprescindibile”.

I 3 emendamenti alla Legge di Bilancio, scaturiti dal costante dialogo di ACE con gli interlocutori istituzionali di riferimento, propongono misure concrete e sostanziali, per proseguire nell’attività di contrasto alla patologia. La loro approvazione è cruciale per perseguire il target prefissato dall’OMS, che sancisce l’eliminazione nel nostro Paese del Virus HCV, entro il 2030. L’auspicio è che su priorità di salute pubblica, di tale rilievo, ci possa essere una convergenza di tutte le forze politiche e che le proposte emendative, attualmente all’esame della Camera, siano sostenute trasversalmente da tutti i rappresentanti in Commissione Bilancio.

L’Intesa della Conferenza Stato-Regioni sulla proroga a dicembre 2023 dei fondi ha garantito un margine di tempo superiore alle Regioni che, per diverse ragioni, non hanno ancora avviato la campagna di screening a livello locale. – ha evidenziato Ivan Gardini, Presidente EpaC onlus. – Tuttavia, con il nuovo anno ci auguriamo di poter chiedere loro, sperando in una piena approvazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio appena presentati, uno sforzo ulteriore in vista dell’ampliamento della fascia di popolazione generale ai nati tra il 1948 e il 1968. Questo, infatti, consentirà di sottoporre a test per Epatite C un’ampia fascia di popolazione con prevalenza maggiore di infezioni occulte, ivi inclusi i soggetti considerati a maggior rischio di infezione”.

Alleanza Contro le Epatiti

La coalizione ACE (Alleanza Contro le Epatiti) nasce nel 2012 dalla volontà di AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e dell’Associazione Pazienti “EpaC Onlus” di perseguire al meglio strategie nazionali e regionali di eliminazione dell’Epatite C, dal punto di vista clinico-gestionale e procedurale-organizzativo. In tal senso, ACE ha sempre organizzato eventi formativi e divulgativi, di ambito clinico e/o istituzionale, finalizzati a sensibilizzare tutti i principali attori di sistema rispetto alla priorità individuata dall’OMS, di eradicare l’Epatite C entro il 2030 e ha realizzato vari documenti di posizione su tematiche collegate alla patologia.

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