La carenza di ferro nel nostro organismo può causare malattie coronariche.
Uno studio pubblicato sulla rivista Heart Failure, ha evidenziato che la carenza di ferro, sopratutto nella fascia di età tra i 45 ed i 60 anni, può causare un aumento del rischio di sviluppare malattie cardiache.
Lo studio pubblicato
Già precedenti studi avevano evidenziato che in alcuni pazienti affetti da malattie cardiovascolari, come l’insufficienza cardiaca, la carenza di ferro era collegata ad aumento dei ricoveri spesso con esito anche nefasto. Questo nuovo studio, ha quindi confermato l’associazione tra carenza di ferro e problemi di cuore con un aumento percentuale del 10% dei malati stessi. Quindi ai classici fattori di rischio come obesità, fumo, colesterolo e diabete, bisogna anche aggiungere la carenza di ferro nell’organismo.
I partecipanti allo studio
I pazienti sottoposti a controllo, sono stati classificati tra quelli che avevano o meno carenze di ferro funzionale, valore che include sia il ferro in circolazione per l’utilizzo da parte dell’organismo (la transferrina) che il ferro immagazzinato (la ferritina). L’autrice principale dello studio, Benedikt Schrage dell’Università di Amburgo in Germania, con questo studio ha dimostrato che la carenza di ferro era molto diffusa nella mezza età, in quanto ben i due terzi degli oltre 12.000 individui sottoposti a controlli avevano un importante carenza di ferro funzionale.
I risultati dello studio
Durante lo studio, le persone con carenza di ferro, hanno evidenziato un rischio maggiore del 24% di sviluppare una malattia coronarica e del 26% di rischio mortalità cardiovascolare. In sostanza, secondo lo studio, in un periodo di 10 anni si è verificato un aumento dell’ 11,7% dei decessi cardiovascolari e un aumento del 10,7% di malattie coronariche attribuibili alla carenza di ferro funzionale nell’organismo.
Quindi rimane fondamentale, tenere sotto controllo i livelli di ferro nel sangue, sopra tutto con l’arrivo alla mezza età.